IL MURO MAG – FIUTO. RITROVARE L’ORDINARIO ATTRAVERSO L’ARTE

FIUTO. RITROVARE L’ORDINARIO ATTRAVERSO L’ARTE

Nel lavoro di Fabio Rama, in arte FIUTO, il colore e il segno sono un tramite, sono gli strumenti attraverso i quali il mondo della quotidianità entra nell’operare artistico. Un gesto di appropriazione che parte dalla vita e dai suoi oggetti, passa per la vista e le mani dell’artista ed arriva infine sulle strade, per colorare scenari spesso incupiti dal grigiore del cemento.

E’ quindi uno street artist Fiuto, ma uno street artist tutto particolare: nel suo modus operandi infatti, le tracce di un’eco concettuale e pop si mascherano dietro un approccio grafico degno di quello di un pubblicitario. Ciò avviene in quanto nella sua pratica, pur osservando disegni e grafismi differenti, ci ritroviamo sempre e comunque di fronte a dei simboli che ci riconducono al suo lavoro: un’operazione quasi più di marketing che artistica, che vuole rivelarci l’identità del suo autore come fosse parte dell’opera stessa.

fabio rama
Fabio Rama è nato, vive e lavora nella città di Milano, unica vera metropoli italiana. Questo rapporto con la città non può essere eluso, infatti lo scenario urbano ben si presta ad accogliere il suo stile. Un’arte fresca ed intrecciata con tante influenze, dal passato e dal presente e da altre geografie, sembra emergere da immagini provocatorie e a tratti ironiche, paradossali nella loro banalità soprattutto nella rappresentazione dell’oggetto comune. Ma l‘oggetto è sempre rimaneggiato, riadattato e caricato di valenze nuove, un oggetto a cui viene ridato un valore che spesso viene perso nel suo abbandono, scartato. A tal proposito dice l’artista stesso: “Io ritrovo nello scarto della società il manufatto artistico e dono all’oggetto un nuovo senso ontologico. L’operazione di Riciclare lo spirito umano è il fine stesso del mio nome d’arte perché FIUTO s’impossessa di un’immagine banale ed ordinaria scomponendo il suo significato, talvolta lo ridicolizza, per poi investirlo di un nuovo pensiero, tessendo un fantasioso ed innovativo linguaggio linguaggio espressivo”.
Nodo centrale, inoltre, dei lavori di Fiuto è il suo marchio, la faccina. Ma cosa rappresenta questo simbolo? Ad osservarlo appare quasi un atto derisorio, un voler sdrammatizzare o un rendere paradossale le scene sulle quali esso viene sovrapposto. Faccine sorridenti, stilizzate, faccine infantili e se vogliamo inutili, divengono così il simbolo di una identità, incarnano due volti: quello del banale (deridere un’immagine attraverso l’azione di porre una faccetta “insignificante” dove non c’entra nulla) e quello della personalizzazione, dell’incarnare qualcuno. E se per molti artisti come Banksy è necessario rimanere nell’anonimato, o se molti pittori o scultori perdono la loro anima nella tela o nel marmo, per Fiuto non è possibile “sparire”, mascherarsi dietro un manufatto.
Potremo dire che nelle opere street di Fabio Rama il ruolo dell’artista affianca con la stessa importanza quello dell’opera stessa. La sua presenza è sempre garantita e riconosciuta, quasi a dire: “ecco, l’immagine che state osservando l’ho prodotta io”. Così l’operazione concettuale del progetto riesce ad emergere anche in qualcosa di estremamente figurativo.

fabio rama

Blog dell’artista: http://tictactonycianopinzasquadra.tumblr.com

(fonte: http://www.ilmuromag.it/fiuto-ritrovare-lordinario-attraverso-larte)

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